Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.

La Commissione europea ha presentato nelle scorse settimane il pacchetto d’autunno di politica economica, attraverso il quale l’esecutivo UE ha espresso il proprio parere rispetto ai documenti programmatici di bilancio dei Paesi membri per il 2021 e presentato le proprie raccomandazioni sulla politica per la zona euro. 

L’informativa analizza nel dettaglio SURE, lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza. Il 17 novembre, la Commissione europea ha erogato 14 miliardi di euro a 9 paesi dell’UE nella seconda tranche di sostegno finanziario agli Stati membri a titolo dello strumento SURE. Tra i paesi beneficiari del sostegno finanziario l’Italia che ha ricevuto ulteriori 6,5 miliardi di euro, seguono la Spagna 4 miliardi, la Grecia 2 miliardi, la Croazia 510 milioni, la Lituania 300 milioni, Cipro 250 milioni, la Slovenia 200 milioni, la Lettonia e Malta 120 milioni.  Questo sostegno, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli, aiuterà gli Stati membri beneficiari ad affrontare l’improvviso aumento della spesa pubblica volta a preservare l’occupazione. Nello specifico, concorrerà a coprire i costi direttamente connessi al finanziamento dei regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe, anche rivolte ai lavoratori autonomi, introdotte in risposta alla pandemia di coronavirus. A fine ottobre l’Italia, la Spagna e la Polonia avevano già ricevuto un totale di 17 miliardi di euro a titolo dello strumento SURE dell’UE. Una volta completate tutte le erogazioni nell’ambito di SURE l’Italia avrà ricevuto 27,4 miliardi di euro. 

Intanto, il Consiglio europeo è alle prese con il veto posto da Polonia e Ungheria, contrarie a subordinare l’erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto, uno dei principi fondanti dell’Unione, la situazione di impasse che si è creata rischia di bloccare circa 1.800 miliardi di risorse europee e di costringere la UE ad affrontare la crisi economica in esercizio provvisorio. 

L’ultimo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria dell’area dell’euro, pubblicato nei giorni scorsi dalla BCE, evidenzia una crescente vulnerabilità nel settore delle banche e delle imprese, nell’attuale contesto i regimi di aiuti dei governi rimangono indispensabili, ma è fondamentale che il sostegno sia mirato e circoscritto al periodo pandemico, così da scongiurare futuri problemi per la sostenibilità del debito. 

Tra gli altri temi analizzati, il programma LIFE: oltre 280 milioni di euro di finanziamenti UE per progetti in materia di ambiente, natura e azione per il clima;  il piano d’azione della Commissione europea sulla proprietà intellettuale per promuovere la resilienza e la ripresa economica dell’UE, e le ultime novità in materia di frode ed evasione fiscali.

Infine, tra i principali argomenti sul tavolo del 15° vertice dei leader del G20, le modalità per proseguire nella lotta alla pandemia, finanziare lo sviluppo e la distribuzione di un vaccino e continuare a sostenere cittadini e imprese nell’affrontare le conseguenze della pandemia, ma anche temi cruciali quali la ripresa economica, la riforma dell’organizzazione mondiale del commercio, la tassazione dell’economia digitale.