Abbiamo l’occasione di ridare un indirizzo strategico alla politica agricola nazionale, in linea con gli obiettivi di fondo che saranno decisi in ambito europeo. I traguardi dovranno essere ambiziosi, così come le strategie da condividere”.

 

Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’avvio dei lavori del Tavolo di partenariato chiamato a redigere il Piano Strategico Nazionale – la principale novità della riforma della PAC proposta dalla Commissione europea – che dovrà essere trasmesso alla Commissione Ue entro la fine dell’anno.

 

“La pandemia ha messo in evidenza la solidità del sistema agroalimentare europeo e anche la capacità di resilienza dell’agricoltura. La messa a rischio del potenziale produttivo del settore sarebbe un danno prima di tutto per i consumatori – ha affermato – Condividiamo pertanto l’approccio del Ministro Patuanelli a favore della produttività e della competitività delle imprese”.

 

“Ci sono alcuni elementi dai quali il Piano strategico nazionale non può prescindere” – ha affermato il presidente di Confagricoltura.

 

“Prioritario è che la PAC rimanga una politica agricola, economica, che garantisca reddito agli agricoltori, con un approccio flessibile in grado di accompagnare le eventuali crisi di mercato, con obiettivi misurabili in corso d’opera”.

 

“Per garantire la competitività delle imprese è poi necessario che queste non vengano penalizzate se di medie o grandi dimensioni, – ha aggiunto Giansanti – poiché sono quelle che investono maggiormente in innovazione, quindi anche in tutela ambientale e occupazionale. No quindi al “capping” e sì invece a una semplificazione e riduzione degli oneri burocratici”.

 

“E’ importante che la Pac non sia scambiata per uno strumento di programmazione ambientale, – ha concluso Giansanti – perché tratta di produzioni agricole. Per le problematiche ambientali e sociali esistono politiche e fondi dedicati”.