Il rallentamento dell’economia a partire dall’ultimo quarto dello scorso anno comincia a produrre i primi effetti sul mercato del lavoro. Infatti, archiviata la fase di recupero, anche a gennaio 2022, per il secondo mese consecutivo, il numero di occupati è stabile, inferiore di oltre 200mila unità rispetto a febbraio 2020.

Permangono, inoltre, molti elementi di criticità legati alle conclamate difficoltà nell’ambito dell’occupazione indipendente e alla perdurante bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.

 

Va anche segnalato – prosegue Confcommercio – come la discesa del tasso di disoccupazione, che ha raggiunto il suo minimo dalla fine del 2011 – al netto dei dati falsati dall’inizio della pandemia nella primavera del 2020 – appare legato essenzialmente a fattori demografici più che ad una reale crescita della possibilità di occupazione soprattutto tra i giovani. La riduzione della popolazione nella fascia di età 15-64, con innesti sempre inferiori alle uscite, costituisce un problema strutturale che domanda politiche efficaci di lungo termine.