Da “cantieri” di lavoro e sperimentazione a forme di governance sempre più partecipate, pronte a strutturarsi in network in risposta ai bisogni e alle potenzialità dei territori: nasce ufficialmente la Rete dei Distretti dell’Economia civile. A promuoverne la costituzione sono Legambiente e il Comune di Campi Bisenzio (Fi) dal palco del Festival dell’Economia Civile, in svolgimento presso la cittadina toscana che per il quinto anno ospita la manifestazione nazionale dedicata al settore. Campi Bisenzio è stato anche il primo Comune d’Italia a istituire un Distretto dell’Economia Civile proprio su spinta iniziale dell’associazione ambientalista e, via via, di un partenariato sempre più ampio.

Un processo, quello dei Distretti, nato da un’idea diversa di sviluppo dei territori che ha trovato visione e concretezza in un metodo di lavoro basato sulla mappatura delle esigenze e dei punti di forza di ciascuna comunità e sull’adozione di strumenti amministrativi condivisi e innovativi per rafforzare la coesione sociale, creare nuove opportunità di lavoro e migliorare, al contempo, la qualità ambientale dei singoli contesti.

Oltre al Comune di Campi Bisenzio – con tempi e modalità diverse – hanno costituito Distretti dell’Economia Civile anche Empoli, Lecco, Grottammare (AP), Napoli, Marcianise (CE), Pontecagnano (SA), la Provincia di Lucca e la Comunità montana dei Castelli Romani e Prenestini. Ma sono diverse le amministrazioni locali che hanno avviato processi simili. Una tendenza che, unita al ruolo cruciale che i territori e le comunità dovranno assumere nella transizione ecologica e digitale del Paese, indica come i tempi siano ormai maturi per la costituzione di una Rete dei Distretti dell’Economia civile.

“L’Italia si trova ad affrontare sfide decisive per il suo futuro, a cominciare dalla rigenerazione del tessuto economico-sociale profondamente segnato dalla pandemia. Un obiettivo affatto disgiunto dalla lotta alla crisi climatica cui ci richiamano gli impegni assunti dall’Unione europea, che pone un nuovo modello di economia civile, sostenibile e solidale al centro del Next Generation EU. –  spiega il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti  Un’occasione irrinunciabile, quest’ultima, per investimenti in digitalizzazione, infrastrutture per una mobilità verde, politiche d’inclusione e coesione, in grado di generare benefici ambientali e sociali misurabili. In questo scenario, saranno proprio i territori a misurarsi concretamente con la qualità e l’efficacia dei progetti realizzati: pertanto, la nascita di una Rete dei Distretti dell’Economia civile si configura quale ecosistema territoriale capace di resilienza e innovazione, di creare nuove opportunità e di attrarre risorse, coinvolgendo tutti gli attori interessati da questo processo di cambiamento, dagli enti locali alle imprese, dal terzo settore alla cittadinanza attiva, fino alle università e alle scuole”.

“La nascita di una Rete dei Distretti dell’Economia civile annunciata quest’oggi rappresenta un passaggio fondamentale e necessario, frutto di un processo articolato i cui tempi sono ormai maturi – commenta Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio e responsabile Economia Civile dell’Anci Toscana – Questo, sia in considerazione del numero importante di Comuni che nel tempo hanno costituto i distretti, sia in ragione del fatto che il processo ha raggiunto un livello di approfondimento tale da necessitare di un sostegno come quello di una rete, affinché l’economia civile diventi sempre più diffusa e incisiva nell’intero panorama nazionale, ancor più nella fase post-pandemica”.

Distretti in rete per diffondere un’Economia civile. La Rete dei Distretti dell’Economia civile si configura, nel dettaglio, come un’associazione di enti e amministrazioni locali impegnati formalmente a praticare e a promuovere l’economia civile su tutto il territorio nazionale. Un nuovo soggetto che sarà aperto al partenariato e alle sinergie con altri attori sociali ed economici, dotato al contempo di specifici compiti. Anzitutto, la promozione dei distretti verso tutte le amministrazioni e gli enti italiani, anche tramite l’accompagnamento di quanti sono interessati a istituirne uno; la definizione e la promozione di politiche nazionali e regionali utili alla crescita dell’economia civile e alla diffusione dei distretti; la condivisione di buone pratiche amministrative già sperimentate quali, ad esempio, la mappatura del territorio secondo il metodo del design sociale, l’adozione di politiche partecipative nella gestione dei beni comuni, l’applicazione del Green public procurement negli appalti pubblici e l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Ancora, la realizzazione di progetti orientati alla transizione ecologica e alla coesione sociale, nonché lo sviluppo di nuove forme di imprenditoria ispirate ai principi dell’economia civile come le cooperative di comunità, le società benefit e le b-corporation.

Legambiente al Festival dell’Economia Civile 2021. La presentazione della nuova Rete dei Distretti avviene nell’ambito della quinta edizione del Festival dell’Economia Civile “COM’ON – Comunità attive per lo sviluppo sostenibile” in svolgimento dal 16 al 18 settembre a Campi Bisenzio: una tre giorni di workshop, incontri, dibattiti ed eventi per aprire nuove prospettive utili a generare cambiamenti positivi e duraturi per e con le comunità. Il Festival si chiude oggi proprio con una giornata interamente dedicata alle reti: in programma questa mattina il IV Forum Nazionale dei Distretti dell’economia civile dal titolo “I distretti di Economia civile: strumenti di resilienza per le comunità” cui intervengono, tra gli altri, Lorenzo Barucca, responsabile nazionale dell’Ufficio Economia Civile di Legambiente, e Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana. Oggi pomeriggio alle ore 15.00, invece, si terrà la plenaria “Reti e territori per una nuova società”, che vedrà l’intervento del direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti.