Foto di repertorio

Tempeste di vento, nubifragi, grandinate e tornado sono più che raddoppiati (+107%) nell’ultimo mese facendo salire il conto dei danni in città ed in campagna. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’allerta arancione su parte di Lazio, Campania, Molise, Abruzzo e Sardegna a causa del ciclone Poppea con l’arrivo della neve in montagna.

 

Sono evidenti anche in Italia – sostiene la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici al centro della conferenza Onu di Glasgow Cop26. Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con danni per oltre 2 miliardi di euro nel 2021, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

Violenti temporali, tornado e tempeste di vento che colpiscono le città e le campagne – sottolinea la Coldiretti – si abbattono su un territorio nazionale fragile dove a causa della cementificazione e dall’abbandono – precisa la Coldiretti – sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni. L’agricoltura – evidenzia la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.

 

Si tratta – continua la Coldiretti – di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici – precisa Coldiretti – servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia.

 

“Le vittime e i danni causati da fenomeni meteo sempre più violenti anche in Italia ci dicono che siamo entrati in una nuova fase del fenomeno dei cambiamenti climatici dinanzi alla quale servono strategie per garantire la messa in sicurezza dei territori e delle attività produttive” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “in tale ottica il Pnrr può rappresentare un’opportunità per introdurre nuove tecniche capaci di affrontare quelle situazioni di emergenza che gli strumenti della legislazione attuale non sono più in grado di governare”.