Enit-Agenzia Nazionale del Turismo lancia il raduno annuale sui nuovi trend della domanda turistica per formare i sellers del settore, anche in vista della partecipazione dell’Agenzia (rappresentata per l’occasione dal componente del Cda Enit Sandro Pappalardo) al Wte dal 26 al 28 settembre a Palazzo Venezia a Roma, il salone mondiale del Turismo che quest’anno avrà un focus proprio sui siti patrimonio dell’Umanità e organizzato dalla Regione Lazio.

Full immersion, quindi, con oltre 100 sellers tutti radunati in Enit dalla direttrice marketing Maria Elena Rossi e dalla responsabile Ufficio Studi Elena Di Raco per posizionare correttamente i prodotti sul mercato: pubblico e privato insieme per affrontare i cambiamenti della domanda.

Attraverso i seminari di aggiornamento Enit sarà possibile migliorare la qualità dei servizi: i turisti che infatti vengono frequentemente in Italia cercano nuove attrazioni e quindi sta all’Italia offrire nuove occasioni di visitazione.

L’Italia spicca per il numero più alto di location culturali riconosciute a livello mondiale e batte per siti Cina, Germania e Spagna. Ma non sono solo le grandi città d’arte presidi della cultura: i maggiori siti Unesco si concentrano nei piccoli centri che quindi evitano l’effetto spopolamento e aprono le porte ai turisti.

Grazie al riconoscimento Unesco crescono quindi le presenze nelle piccole realtà. I borghi hanno vissuto una fase di sviluppo e valorizzazione dal 2014 al 2018: il 5,3 per cento dei comuni che nel 2014 accoglievano massimo 2mila presenze, nel 2018 sono saliti a 10mila e il 5,6 per cento dei comuni che erano a 10mila hanno raggiunto quota 100mila.

I siti Unesco rappresentano anche un forte attrattore di visitazione delle destinazioni da parte dei turisti di ritorno da mete lontane: 10 milioni di viaggiatori per 64 milioni di presenze che spendono per 4,1 miliardi di euro ogni anno in Italia.