E’ assolutamente necessario mitigare il conflitto fra lupi e attività agricole nei territori. Cia-Agricoltori Italiani accoglie, dunque, con favore la proposta di legge del Pd sulla prevenzione e gli indennizzi dai danni di predazione, al fine di preservare le attività zootecniche dai pericoli della mancata gestione della fauna selvatica. Il provvedimento prevede tre interventi chiave: la predisposizione di un piano di cattura e gestione per contrastare i processi di ibridizzazione del lupo; la creazione di un fondo statale per i risarcimenti dei danni diretti e indiretti alle imprese e l’istituzione di un ulteriore fondo finalizzato alla prevenzione degli attacchi dei predatori.

Per Cia è positiva l’attenzione dedicata al contrasto del fenomeno dell’ibridazione lupo-cane, che salvaguarda la purezza della specie del lupo e limita fortemente la dispersione sul territorio di cani vaganti inselvatichiti. Per il presidente Cia, Cristiano Fini: “E’ necessario incrementare l’attività preventiva e le misure di contenimento per evitare il sovrappopolamento del lupo, a tutela del settore zootecnico e delle comunità rurali, come pure delle peculiarità faunistiche dei nostri territori”.

Nella proposta l’attenzione dedicata ai risarcimenti per i danni indiretti e indiretti subiti dalle imprese è fondamentale per evitare la chiusura degli allevamenti e il conseguente abbandono dei territori, che provocherebbe danni ambientali, economici ed occupazionali. “Per questo sarà necessario innalzare ulteriormente il massimale per gli aiuti europei in regime de minimis,  forte limite all’ottenimento dei risarcimenti alle aziende agricole”, continua Fini.

Il presidente Fini giudica, inoltre, positiva la decisione della Commissione Ue di valutare –dopo aver raccolto dati da tutti i Paesi membri- un’eventuale modifica dello status di protezione del lupo, con l’obiettivo di aggiornare le misure che permettono la prevenzione degli attacchi al bestiame. A esprimersi in merito anche Ursula von der Leyen: “La concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani”.

“La protezione di una specie animale -ricorda Fini- deve tenere conto anche della sostenibilità degli allevamenti, soprattutto quelli ovi-caprini, che vedono i greggi costantemente sotto attacco e le aziende prive di indennizzi adeguati. E’ urgente una seria azione di responsabilità, sia nel rispetto dell’ambiente e degli animali selvatici, che nei confronti degli allevatori e degli agricoltori, veri custodi del territorio”.