Federalberghi Lombardia, tramite il Presidente Fabio Primerano, esprime la propria posizione sul tema degli affitti brevi.

Sono stati la chiarezza e il realismo della posizione di Federalberghi in Lombardia – insieme a Confcommercio Lombardia – a convincere la Regione a istituire, prima in Italia, il codice identificativo (CIR) – afferma Primerano – La via del codice nazionale CIN, è quindi giustamente una delle soluzioni per la fine del sommerso finora ignorato dalla legge. Le apparenti polemiche suscitate nel Governo dalla bozza di decreto, sono certamente il risultato di una dialettica interna che comunque denota l’importanza dell’aver finalmente preso la via della regolamentazione del fenomeno”.

E’ fondamentale però – prosegue Primerano – che non si perda di vista la necessità di fondare la nuova norma su regole che garantiscano la tutela del cliente/ospite e lo sviluppo di un mercato dell’ospitalità corretto. Ribadiamo pertanto l’insufficienza dei provvedimenti considerati. Come si ribadisce fondamentale l’assoggettamento di chi fa delle sue proprietà un business dell’ospitalità allo stesso principio di tassazione e regole amministrative di chi lavora nel settore. Chiunque affitti appartamenti ove non risiede per periodi brevi dovrebbe essere assoggettato ad una tassazione da attività commerciale. Sarà importante anche non creare squilibri eccessivi, attraverso limitazioni, tra città di grandi dimensioni e altre più piccole”.

E ricordiamo – sottolinea Primerano – che qualunque sforzo legislativo sarà del tutto inutile se non si metterà mano ad una vera e propria fitta attività di controllo e di sanzione. Senza controlli, CIN o altri limiti non servono a niente. Molti Comuni, anche quelli che adesso sono in prima fila a lamentarsi e a gridare al pronto intervento per fermare il fenomeno, per anni, benché da noi avvertiti, non hanno fatto volutamente e colpevolmente niente”.