Nel 2021 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 41 milioni e 648mila (281 milioni e 491mila pernottamenti), prossimi ai livelli del 2020 ma lontani da quelli precendenti alla pandemia del 2019.

Timidi segnali di ripresa si osservano per le vacanze di 4 o più notti (+25%) e per le vacanze estive. Le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre sono il 33,9%, contro il 30,9% del 2020.
Pur in ripresa rispetto al primo anno di pandemia (+29%), i viaggi all’estero sono solo il 26% di quelli registrati nel 2019 mentre è stabile la scelta di località italiane (89,3% dei viaggi).

Domanda turistica ancora lontana dai livelli del 2019
Nel 2021, il turismo dei residenti è ancora fortemente limitato dalle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19. Dopo la caduta del primo semestre, nella seconda parte dell’anno si registra una ripresa sia per i viaggi in Italia (+18% sul secondo semestre 2020), sia per le mete straniere (+30%).

L’anno si chiude con un numero di viaggi con pernottamento (41,6 milioni) sostanzialmente stabile rispetto al 2020 ma ancora molto lontano da quello pre-pandemia (-40% rispetto al 2019). I viaggi all’estero diminuiscono del 74% (87 milioni di notti in meno) e i viaggi in Italia del 32% (41 milioni le notti perse) rispetto ai due anni precedenti. Cresce però la durata media nel confronto con il 2020: le notti trascorse in viaggio sono il 22% in più (281,5 milioni, 30% in meno sull 2019).

Le vacanze sono 38,7 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2020 (circa il 93% del totale dei viaggi e il 95% delle notti). Prevalgono le vacanze “lunghe”, di 4 o più notti (59% dei viaggi e 85% delle notti) che nel 2021 salgono a 24,5 milioni (+25%; +24% in termini di notti). Le vacanze brevi, invece, non registrano variazioni rispetto al 2020 e rimangono la metà di quelle registrate nel 2019. Complessivamente sono quasi 115 milioni i pernottamenti di vacanza in meno rispetto al 2019 (-31%).

Soltanto il 7% dei viaggi è per motivi di lavoro (circa 3 milioni), senza sostanziali variazioni rispetto al 2020. Le attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili sono le motivazioni più frequenti (22,3%), seguite dalle riunioni d’affari (13,8%) e dalle missioni di lavoro (13%).
In termini di notti si registra un marcato aumento (+60% sul 2020, pari a circa 5 milioni di notti in più) per i viaggi di lavoro che porta la loro durata media a 4,8 notti (oltre una notte in più). Anche i viaggi di vacanza sono mediamente più lunghi rispetto al 2020 (da 6,3 notti a 6,9); pertanto la durata media dei viaggi nel loro complesso aumenta e si attesta a 6,8 notti (era 6,2 nel 2020).

Le escursioni (visite in giornata) nel 2021 sono poco più di 36 milioni (41 milioni circa nel 2020) e si concentrano nel periodo estivo (37,4%).

La percentuale di residenti che, in media, hanno effettuato almeno un viaggio in un trimestre aumenta leggermente passando dal 13,1% del 2020 al 14,8% del 2021 (24,2% nel 2019). La media nazionale dei viaggi pro capite rimane sostanzialmente stabile (0,7) e largamente al di sotto di quella precedente alla pandemia (1,2 nel 2019), con il valore più elevato nel Nord-est (1) e più basso al Sud (0,3).

L’area dove risiede la maggior parte dei turisti è il Nord-ovest (21,3%; 30,3% in termini di provenienza dei viaggi), seguono il Nord-est (18,6% dei turisti e 27,3% dei viaggi), il Centro (15,5% dei turisti e 24,4% dei viaggi) e a distanza il Sud (6,8%, 10,8%) e le Isole (8,3% di turisti; 7,2% di viaggi).

 

VIAGGI E NOTTI PER TIPOLOGIA DEL VIAGGIO
Anni 2019-2021, valori in migliaia e composizioni percentuali

Ritorno delle vacanze lunghe in estate
Il confronto tra i diversi trimestri del 2021 e quelli del 2020 riflette le conseguenze sul turismo delle misure adottate per contrastare le diverse ondate della pandemia.
Nel primo trimestre 2021 la seconda ondata pandemica condiziona negativamente l’andamento della domanda turistica che crolla rispetto allo stesso periodo del 2020 (-76% dei viaggi e -73% delle notti). La diminuzione si concentra infatti nei mesi di gennaio e febbraio, quando la pandemia era nella fase iniziale, mentre marzo mostra valori simili a quelli dello stesso mese del 2020 (contrassegnato dall’inizio delle restrizioni alla mobilità). Il calo riguarda sia le vacanze (-80%) sia i viaggi di lavoro 
(-55%) e in termini di persone è pari al -76%.

Nel secondo trimestre si registrano invece variazioni nettamente positive (+85% le vacanze; triplicano i viaggi di lavoro) rispetto allo stesso periodo del 2020 (nel mese di aprile gli spostamenti erano per lo più interdetti a causa del lockdown generalizzato). Nel complesso, le persone che viaggiano e i viaggi raddoppiano, ma il confronto con il corrispondente periodo del 2019 evidenzia la caduta della domanda turistica: -58% di viaggi, -50% di notti e -56% di turisti.

Nel trimestre estivo (luglio-settembre) rispetto all’estate del 2020, vi è una sostanziale stabilità dei viaggi, soprattutto grazie alla ripresa delle vacanze lunghe, in aumento di circa il 23% (+26% in termini di notti). Di contro, le vacanze brevi, che erano in aumento nell’estate del 2020 rispetto all’estate precedente, subiscono un forte calo (viaggi -21%; notti -19%). Nonostante una lenta ripresa, i viaggi nel trimestre estivo 2021 sono ancora il 14% in meno di quelli dello stesso trimestre del 2019.
Nell’ultimo trimestre dell’anno, la domanda aumenta marcatamente, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente colpito dalla seconda ondata pandemica, ma il numero di viaggi, di notti e di turisti rimane significativamente inferiore a quello del corrispondente periodo del 2019 (rispettivamente -39,2%; -34,5%; -36,3%).
In estate, le persone partite per una vacanza sono poco più di 20 milioni, in crescita del 9,1% (18,5 milioni nel 2020 e 22,7 nel 2019). L’incremento maggiore si registra per i turisti over65 (+31,9%) e per i residenti nel Sud (+48,3% sul 2020; -9,5% sul 2019). Nel complesso, i turisti che partono per vacanza tra luglio e settembre sono l’11% in meno del 2019, anche se il Nord-ovest (+11% sul 2020) e le Isole (+37,6%) si riportano ai livelli precedenti alla pandemia. Ciò non avviene per chi vive nel Centro (+11,5% sull’estate del 2020; -13,7% su quella 2019) e nel Nord-est (-11,3%; -29% rispetto all’estate del 2019).
I viaggi estivi sono mediamente più lunghi rispetto a quelli degli altri trimestri (8,1 notti) e aumentano di quasi una notte rispetto all’estate del 2020. Le vacanze lunghe sono il 72,2% dei viaggi estivi e tornano a essere protagoniste nel trimestre, così come prima della pandemia (63,3% nel 2020; 72,6% nel 2019). Circa la metà delle vacanze lunghe (51,9%) dura meno di una settimana.

 

Recupera il turismo nelle città italiane, soprattutto nel periodo estivo
Il 2021 conferma la tendenza a spostarsi principalmente per piacere, svago o riposo (73,1% delle vacanze) e per visite a parenti e amici (25,5%). Infatti, ad eccezione del primo trimestre, caratterizzato dalla prevalenza dei viaggi per visite a parenti e amici, i trimestri successivi confermano le motivazioni di piacere e svago.
I viaggi per visite a una città (-60% nel 2020) crescono molto per le destinazioni italiane (+39% sul 2020), ma non recuperano i livelli del 2019 (-23,5%). Tuttavia, rispetto al periodo precedente la pandemia, soltanto l’estate ha contribuito alla tenuta delle vacanze in città italiane, registrando nel trimestre luglio-settembre addirittura un incremento del 64,4% rispetto al 2019. Al contrario, le città estere sono ancora in forte crisi in ogni periodo dell’anno (-82% rispetto al 2019).

Le vacanze al mare continuano a essere le preferite dai residenti (57,7% sul totale dei viaggi) raggiungendo per la prima volta una quota elevata anche per l’estero (61% dei viaggi all’estero).

Le vacanze in montagna e campagna rimangono stabili (rispettivamente 25,7% e 15,3%). Tuttavia, per le prime il parziale recupero nel secondo e quarto trimestre e l’ottima tenuta dei flussi estivi (sugli stessi livelli del 2019) non riesce a compensare le perdite della stagione invernale (-79% dei flussi rispetto al 2019). Le vacanze per praticare uno sport, più frequenti in inverno nelle località montane quasi si annullano, attestandosi ad appena il 6,1% dei viaggi nel trimestre, lontane dai livelli dello stesso periodo del 2019 (erano il 12,5%).

Le restrizioni alle attività fruibili durante le vacanze e l’incertezza dovuta alla situazione sanitaria, dunque, continuano a condizionare le scelte. Ancora in forte calo (-70,8% sul 2019) le vacanze dedite esclusivamente a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli e al turismo enogastronomico: per il secondo anno consecutivo rappresentano una quota molto ridotta delle vacanze (7,8%, era 16,9% nel 2019).
I trattamenti di benessere, lo shopping, il volontariato, la pratica di hobby, le visite ai parchi divertimento o le vacanze svolte per assistere a eventi sportivi, per studio o formazione, vedono contrarsi ancor di più la loro quota rispetto al periodo precedente la pandemia (da 7,5% nel 2019 a 5,4% nel 2020, a 4,3% nel 2021).

Tra le vacanze svolte per piacere, svago o riposo, quelle dedicate al riposo o divertimento, anche nel 2021 rimangono predominanti (72,7%) soprattutto in estate (77,8%). Questa infatti è l’unica stagione in cui l’attenuarsi della pandemia, come nel 2020, permette una ripresa delle vacanze. Ciononostante, le vacanze di riposo/divertimento diminuiscono del 20% rispetto al 2019.

 

In estate ancora scarsa la partecipazione a spettacoli e manifestazioni
L’estate del 2021 segna una ripresa ma non un recupero sia dei viaggi con almeno un’attività culturale (+15,7% sullo stesso trimestre del 2020) sia, in misura più contenuta, di quelli con visite alle bellezze naturali (+9,3%): rispetto allo stesso trimestre del 2019 i primi sono tuttora in calo del 18% e i secondi del 12%.

In estate la quota dei viaggi in cui si pratica almeno un’attività culturale è pari al 60,1% (56,1% nel 2020), mentre quella dei viaggi con almeno una visita al patrimonio naturale è stabile al 52,6% del totale degli spostamenti estivi (52% nel 2020).
Tra le attività praticate in estate, le visite a città e borghi si confermano le preferite (l’86,4% del totale), seguite dalle visite a monumenti e siti storici o archeologici (42,6%) e a mercati tipici locali (31,5%).

Come di consueto, è minore il peso delle visite a musei e mostre (23,8%) , mentre è ancora in difficoltà la partecipazione a spettacoli e manifestazioni (13,7% nel 2021; 29,6% nel 2019). L’incidenza delle attività legate all’enogastronomia si attesta al 17%, quota appena sotto quella degli anni precedenti (20% nel 2020 e 2019). Infine, le visite a fabbriche per la produzione di beni e servizi continuano a essere residuali (4%).
Le partenze estive con motivazioni prettamente culturali sono caratterizzate principalmente da visite a siti archeologici (88,3%) e a città (88,1%), seguono quelle ai musei (61,2%) che, rispetto all’estate precedente recuperano circa 10 punti percentuali, avvicinandosi alla quota del 2019 (69,8%). Anche la partecipazione a spettacoli, eventi culturali, folkloristici e religiosi deve la sua quota maggiore alle vacanze prettamente culturali (22,1%), mentre i tour enogastronomici continuano a essere più diffusi tra le vacanze esclusivamente paesaggistiche (28,5%).

Il Lazio non recupera, giù anche il Trentino Alto Adige
Dopo la drastica contrazione del 2020, proseguita nei primi tre mesi dell’anno successivo, a partire dall’estate 2021 gli spostamenti turistici all’estero dei residenti mostrano timidi segnali di miglioramento. La crescita dei viaggi internazionali rispetto al 2020 riguarda soprattutto gli spostamenti verso i Paesi dell’Unione europea (+52,8%) ed è dovuta, in gran parte, alla ripresa delle vacanze lunghe intraprese dai residenti stranieri per far visita a parenti e amici nei luoghi di origine.

I pernottamenti all’estero crescono del 53,2% sull’anno precedente. Tuttavia, anche nel 2021 continua a prevalere la connotazione domestica dei viaggi effettuati dai residenti: gli spostamenti turistici che hanno come destinazione una località italiana sono l’89,3% (90,9% nel 2020; 76,1% nel 2019) . Anche nel trimestre estivo, caratterizzato da una maggiore libertà nella mobilità delle persone, i residenti scelgono prevalentemente il territorio nazionale, riservando alle mete estere il 9,1% delle vacanze estive (il 10,6% se lunghe), in recupero rispetto al 2020, ma lontano dai livelli pre-Covid (22,8% e 26,3% nel 2019).

Il Nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (39% dei viaggi), sia per le vacanze brevi (50,6%) che per i viaggi di lavoro (41,3%). Il primato per le vacanze lunghe spetta al Mezzogiorno (38,5%), che supera sia il Nord (32%) che il Centro (16,2%). Quest’ultima ripartizione, tuttavia, continua a registrare, rispetto alle regioni del Sud, quote più consistenti di vacanze brevi (26,7% contro 17,9%) e di viaggi di lavoro (23% contro 18,3%).

Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia e Veneto sono le sei regioni più visitate e accolgono complessivamente il 51,2% degli spostamenti interni, con quote che variano tra il 6,9% del Veneto e l’11,3% della Toscana, regione preferita, anche nel 2021, per le vacanze (11,5%), soprattutto se brevi (15,2%).

Per lavoro, si viaggia di più verso Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna che, insieme, ospitano oltre il 45% dei viaggi d’affari in Italia. Nonostante continui a essere una meta privilegiata per i soggiorni di lavoro, il Lazio non riesce a recuperare le posizioni perse nel 2020 e rimane al nono posto nella graduatoria delle regioni più visitate. La regione resta indietro anche per le vacanze brevi, per le quali era tra le destinazioni preferite, risentendo della perdurante contrazione, iniziata nel 2020, delle vacanze culturali, tradizionalmente molto frequenti nella regione.

Il blocco pressoché totale della stagione turistica invernale, a seguito dei provvedimenti restrittivi resi necessari per contrastare la diffusione dei contagi, che hanno imposto la chiusura degli impianti sciistici, influisce negativamente sulla performance del Trentino Alto Adige. Se nel 2020 è stata la regione più frequentata in occasione delle vacanze invernali, limitate dal lockdown generalizzato solo a partire dalla metà di marzo, nello stesso periodo del 2021 perde numerose posizioni e cede il primato alla Lombardia, seguita da Emilia-Romagna sia per le vacanze brevi (rispettivamente 21,5% e 18,9%), sia per quelle lunghe (19,4% e 16,6%).

 

 

 

 

 

 

 

Dal 2020, la Gran Bretagna non fa più parte dei Paesi dell’UE ed è inclusa in Altri paesi europei. Fonte: Istat, Viaggi e vacanze. Dati 2021 provvisori
Le vacanze in primavera, agevolate dalle prime riaperture di fine aprile, vedono la Toscana come destinazione privilegiata sia per i soggiorni brevi (22%) che per quelli lunghi (15,2%). La regione è la meta più frequentata anche in estate in occasione delle vacanze brevi (10,5%) mentre per le vacanze lunghe la Puglia (12,7%) riguadagna il primato perso nel 2020, seguita da Emilia-Romagna (11,1%), Sardegna (9,7%), Toscana (8,6%), Sicilia (8,5%) e Trentino Alto Adige (7,6%). In autunno, se la Toscana è ancora una volta la regione più visitata per le vacanze brevi (16%), per i soggiorni di quattro notti e più le mete preferite sono Campania (14,6%), Sicilia (10,1%) e Trentino Alto Adige (9,3%, quota raggiunta soprattutto per le partenze di dicembre di piacere, svago, relax).
I viaggi all’estero hanno come destinazione prevalente una meta europea (90,2%): i paesi più visitati nell’anno sono Romania (12%), Spagna (11,6%), Francia (11,5%) e Grecia (9,6%). La Francia è la destinazione più scelta per le vacanze brevi (17,3%) e i viaggi di lavoro (28,8%). Romania (15,8%) e Grecia (13,2%) sono le mete preferite durante le vacanze lunghe nell’anno per motivi differenti: per la prima si tratta prevalentemente di vacanze effettuate verso i paesi di origine per far visita a parenti e amici; per la seconda di vacanze estive di piacere/svago/relax al mare.

Ancora elevato il ricorso agli alloggi privati
Nel 2021, gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente durante gli spostamenti turistici (57,9%, 65,5% in termini di pernottamenti), sia in Italia (57,4%; 65,6% di notti), ma soprattutto all’estero (62,2%; 65% di notti) (Figura 5). Come per il 2020, la preferenza degli alloggi privati all’estero è dovuta in parte alla consueta predilizione dei residenti con cittadinanza straniera, in parte alle scelte ai residenti italiani che, anche nel 2021, hanno optato per una sistemazione privata in più di un viaggio su due all’estero. Negli spostamenti all’estero si registra però un incremento della quota di pernottamenti nelle strutture ricettive collettive (35%; da 26,2% nel 2020) in particolare extra-alberghiere, grazie soprattutto alla ripresa delle crociere.
Il ricorso agli alloggi privati prevale come sempre nel Mezzogiorno (oltre i due terzi degli spostamenti turistici), soprattutto abitazioni di parenti e amici (31,5% dei viaggi) e alloggi in affitto (25,7%), in aumento sul 2020 in termini assoluti dell’82%. Nelle località del Centro si registra la quota più bassa di viaggi negli alloggi privati (51,5%) ed è maggiore l’incidenza, rispetto alle altre aree del Paese, dei soggiorni in strutture extra-alberghiere (16,4%), soprattutto campeggi e agriturismi. Al Nord, la quota dei viaggi nelle strutture collettive (46,9%) è sopra la media nazionale (42,6%), in virtù del maggior peso dei soggiorni in albergo (39,5%).
Le abitazioni di parenti e amici si confermano le più utilizzate (31% i viaggi; 36,2% le notti), seguite dagli alloggi in affitto (circa 19% sia di viaggi che di notti) e dalle abitazioni di proprietà (8,1%; 10% di notti), con incidenze stabili rispetto al 2020. Le strutture collettive sono preferite nel 74% dei viaggi di lavoro (66,6% delle notti); nella maggior parte dei casi si tratta di strutture alberghiere (68,6% dei viaggi e 62,1% delle notti), utilizzate anche in circa un terzo delle vacanze brevi.

FIGURA 5. NOTTI PER DESTINAZIONE PRINCIPALE E TIPO DI ALLOGGIO.
Anni 2020 e 2021, composizioni percentuali.

Fonte: Istat, Viaggi e vacanze. Dati 2021 provvisori
Crescono i soggiorni negli alberghi, ma ancora lontani dai livelli pre-Covid
Malgrado la stabilità osservata nel 2021 rispetto all’anno precedente, i soggiorni nelle strutture ricettive presentano dinamiche trimestrali differenti.
Nel primo trimestre 2021, il netto calo dei viaggi rispetto allo stesso periodo del 2020 colpisce maggiormente le strutture ricettive collettive, soprattutto gli alberghi (-84,3%). Sono proprio questi ultimi a beneficiare, in misura maggiore rispetto ad altri tipi di alloggio, della ripresa della domanda turistica nel resto dell’anno, in particolare di quella delle vacanze lunghe nel secondo e nel quarto trimestre e dei viaggi di lavoro nel periodo primaverile. Pertanto, i soggiorni di quattro notti e più negli esercizi alberghieri registrano un incremento complessivo, in termini assoluti, del 48,4% nel 2021 (+53,2% in termini di pernottamenti).
I viaggi d’affari negli alberghi si mantengono stabili rispetto al 2020, ma si allungano con un incremento in termini di notti dell’83,3%. Tuttavia, i livelli pre-Covid sono ancora lontani: i viaggi di lavoro e le vacanze lunghe in albergo del 2021 rappresentano rispettivamente il 36% e il 61% di quelli registrati nel 2019, con una perdita complessiva di oltre 45 milioni di notti.

Ancora marcato il ricorso all’automobile come mezzo per viaggiare
In un anno ancora segnato dalla pandemia e prevalentemente dagli spostamenti interni, l’automobile continua a essere il mezzo di trasporto più utilizzato per viaggiare (nel 69,8% dei casi) (Figura 6). Tuttavia la sua incidenza diminuisce rispetto al 2020 (era 73,9%) per tutti i tipi di viaggio, in particolare per quelli di lavoro, anche se rimane molto più elevata rispetto al 2019 (56,5%).
Sebbene lontana dai livelli pre-Covid, nel 2021 cresce lievemente la quota dei viaggi in aereo (12,3%, da 10,3% nel 2020 e 21,6% nel 2019), soprattutto in occasione dei viaggi di lavoro (da 16,9% a 20,6%) e delle vacanze lunghe (da 13,3% a 15,8%). Stabile la quota dei viaggi in treno, con un lieve guadagno in termini di incidenza in occasione delle vacanze brevi (da 7,7% a 9,5%). Il pullman, come nel 2020, è utilizzato solo nel 2% dei viaggi (5,6% nel 2019).

 

 

 

FIGURA 6. VIAGGI PER MEZZO DI TRASPORTO
Anni 2019-2021, composizioni percentuali

Altro: altri mezzi di trasporto non altrove specificati inclusi nave, camper, autocaravan, moto, motoscooter, bicicletta, ecc.Fonte: Istat, Viaggi e vacanze. Dati 2021 provvisori
Sempre in crescita la prenotazione diretta online, in affanno l’intermediazione
Prosegue anche nel 2021 l’abitudine, ormai consolidata negli anni, a prenotare l’alloggio in poco più della metà dei viaggi (52,1%), mentre i casi in cui non è presente alcuna prenotazione (47,9%) sono legati soprattutto all’utilizzo di abitazioni a titolo gratuito, come le abitazioni di proprietà o quelle di parenti e amici (Figura 7).
Il 2021 conferma l’accelerazione nell’utilizzo di internet, iniziata lo scorso anno, per organizzare il viaggio, soprattutto per la prenotazione dell’alloggio: il 66,5% delle prenotazioni è effettuato online (58,4% nel 2019).
Le scelte dei turisti rispetto al tipo di prenotazione dell’alloggio sono stabili rispetto al 2020: il 75,4% delle prenotazioni avviene contattando direttamente la struttura, come l’albergo o l’abitazione privata, il restante 24,6% tramite intermediari. Le prenotazioni fatte in agenzia o con piattaforme digitali sono ancora molto contenute e rappresentano poco più di un quarto di quelle del 2019.
L’utilizzo di intermediari è limitato anche per i viaggi con prenotazione dell’alloggio sul web, con un’incidenza che scende al 27,1% (32,1% nel 2020, 68,7% nel 2019). In forte incremento le prenotazioni online concluse direttamente dal turista sulla pagina web dell’albergo o dell’abitazione privata, già in crescita lo scorso anno, che nel 2021 aumentano del 53,2% rispetto al 2019, coprendo una quota del 72,9% delle prenotazioni dell’alloggio sul web (31,3% nel 2019; 67,9% nel 2020).
L’utilizzo dei diversi canali di intermediazione online si mantiene stabile: i più diffusi sono quelli che offrono prevalentemente strutture alberghiere (75,6%), meno quelli che usano piattaforme specializzate nell’offerta di alloggi privati (14,4%). Le agenzie di viaggio, le agenzie immobiliari e i tour operator con i loro siti web o app intercettano il restante 10% delle prenotazioni online di alloggi mentre aumenta leggermente il ricorso a questi intermediari per le prenotazioni senza uso del web (19,5%), pur su livelli distanti da quelli del 2019 (33,8%).

Come di consueto, rispetto all’alloggio, la prenotazione del mezzo di trasporto è meno frequente (24,4%), ma nel 2021 si registra una ripresa delle prenotazioni (+35,6%), soprattuto di quelle dirette (+44,2%), tuttavia non si torna ai livelli del 2019, quando il trasporto veniva prenotato in circa un terzo dei viaggi. La minor incidenza delle prenotazioni rispetto al 2019 è riconducibile al fatto che l’auto propria, solitamente il mezzo più diffuso, negli ultimi due anni sia stata ancora più utilizzata mentre l’aumento delle prenotazioni dirette si rileva per aereo e treno ma, soprattutto, per nave e auto a noleggio. La maggioranza delle prenotazioni dei mezzi di trasporto è effettuata, come sempre, via web (70,5% nel 2021 e nel 2019, 71,4% nel 2020).

Destinazione, mezzo di trasporto, tipo di alloggio, motivo della vacanza e del viaggio di lavoro: le informazioni sono rilevate sulla base del concetto di “prevalenza”. In particolare, la destinazione del viaggio e il tipo di alloggio sono associati rispettivamente alla località e al tipo di alloggio in cui si è trascorso il maggior numero di notti, mentre il mezzo di trasporto è individuato nel mezzo con cui è stata coperta la maggiore distanza.
Durata media del viaggio: rapporto tra il numero di notti trascorse in viaggio e il numero di viaggi.

Escursione: visita senza pernottamento effettuata fuori dal comune dove la famiglia vive abitualmente, diretta in località italiane o estere, con una durata di almeno tre ore nel luogo di destinazione, esclusi gli spostamenti di andata e ritorno. Sono escluse le eventuali escursioni che si effettuano durante i soggiorni di vacanza/lavoro, poiché il luogo di partenza e ritorno dell’escursione in questi casi non è il comune dove vive la persona intervistata, bensì il luogo di destinazione del viaggio personale o di lavoro.

Sono altresì esclusi gli spostamenti che hanno carattere di periodicità/regolarità nell’arco del mese di riferimento (per esempio, per seguire un corso di studi, frequentare una palestra, fare la spesa). Le escursioni possono essere effettuate sia per motivi personali che per motivi di lavoro. Tra i motivi personali, figurano: piacere, svago, vacanza, visita a parenti o amici, motivi religiosi o di pellegrinaggio, formazione/cultura, cure termali o trattamenti di salute, visite e cure mediche, shopping; accompagnare un familiare/parente/amico.

Estero
Europa include i Paesi dell’Unione europea e gli altri Paesi europei;
Unione europea comprende Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Estonia, Latvia (Lettonia), Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia;
altri Paesi europei comprende gli altri Paesi europei non appartenenti all’Unione europea;
Paesi extra-europei include tutti i Paesi non menzionati tra quelli dell’Europa.
Organizzazione: per il viaggio si riferisce alla presenza o meno di una prenotazione dell’alloggio e/o del trasporto ed eventualmente, di altri servizi acquistati in agenzia o da un tour operator. Se c’è stata una prenotazione dell’alloggio e/o del trasporto, questa può essere avvenuta in modo diretto o tramite l’agenzia/tour operator.

Nel caso dell’alloggio, per prenotazione diretta si intende la prenotazione effettuata direttamente presso la struttura ricettiva, recandosi fisicamente sul posto o accedendo mediante internet al sito web della struttura alloggiativa. Nel caso del trasporto, la prenotazione diretta consiste nell’acquisto del servizio direttamente presso uffici fisici o virtuali che operano su internet, come le biglietterie ferroviarie, aeree, ecc.

Per prenotazione tramite agenzia/tour operator si intende sia quella effettuata recandosi presso gli uffici dell’agenzia/tour operator dislocati sul territorio, sia quella effettuata mediante un’agenzia/tour operator virtuale su internet (sito web dell’agenzia/tour operator, i portali quali Booking, Expedia, Tripadvisor, Trivago, Kayak o le piattaforme di prenotazione online utilizzate prevalentemente per gli alloggi privati come Airbnb, HomeAway, Scambiocasa, HomeToGo).

Nel caso della prenotazione del mezzo di trasporto mediante i servizi di car rental (Hertz, Avis, ecc.), questi non sono classificati come agenzie/tour operator, pertanto la prenotazione deve essere considerata una prenotazione diretta. Per prenotazione tramite internet si intende l’utilizzo di internet per prenotare direttamente o tramite agenzia/tour operator on line l’alloggio e/o il trasporto.

Ripartizioni geografiche
Nord-ovest: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria;
Nord-est: Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna;
Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;
Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria;
Isole: Sicilia, Sardegna.
Tipo di attività (per le vacanze di piacere/svago): caratterizza le vacanze di piacere/svago in base all’attività prevalente svolta.
Tipo di luogo: l’informazione connota le caratteristiche del luogo visitato (città, mare, campagna, montagna, altro tipo), oppure se si è trattato di una crociera.
Turista: persona che ha effettuato uno o più viaggi nel trimestre.

Viaggio: spostamento realizzato, per vacanza o per lavoro, fuori dal comune in cui si vive e che comporta almeno un pernottamento nel luogo visitato; sono esclusi i viaggi e gli spostamenti effettuati nelle località frequentate tutte le settimane (ritenuti abituali secondo la definizione di turismo per la domanda turistica), nonché i viaggi di durata superiore a un anno; in questi casi, infatti, il viaggio non costituisce flusso turistico poiché la località visitata viene associata al luogo in cui si vive
Viaggio abituale: viaggio con almeno un pernottamento fuori dal comune in cui si vive effettuato per vacanza o lavoro tutte le settimane nella stessa località.

Viaggio di vacanza: viaggio svolto per motivi prevalenti di piacere, svago o riposo, per visita a parenti o amici, per motivi religiosi/pellegrinaggio, per cure termali o trattamenti di salute; nella presentazione dei risultati, il soggiorno di vacanza è suddiviso, in relazione alla durata, in:
vacanza breve: quando la durata del soggiorno è inferiore a 4 pernottamenti;
vacanza lunga: quando la durata del soggiorno è di 4 o più notti.
Viaggio per motivi di lavoro o professionali: viaggio svolto per motivi prevalenti di lavoro quali missioni, partecipazione a congressi, riunioni d’affari o esercizio di attività di rappresentanza, docenza o altre attività professionali. Sono esclusi gli impieghi presso il luogo di destinazione (lavoro stagionale, supplenze, altri lavori temporanei).

Nota metodologica
Riferimenti normativi
La rilevazione di informazioni riguardanti il turismo è prevista dal Programma statistico nazionale, che raccoglie l’insieme delle rilevazioni statistiche necessarie al Paese. Inoltre, essa viene svolta in conformità alle definizioni concettuali e metodologiche espresse dal Regolamento per le Statistiche del Turismo 692/2011, che ha sostituito la precedente Direttiva 95/57/CE.

Obiettivi conoscitivi e quadro di riferimento
“Viaggi e vacanze” è un focus inserito nell’intervista finale dell’indagine sulle Spese delle famiglie a partire dal 2014, e consente di rilevare informazioni sui movimenti turistici dei residenti in Italia. Tali informazioni erano rilevate precedentemente dall’indagine trimestrale Viaggi, vacanze e vita quotidiana, condotta dal 1997 al 2013.

Il focus ha la finalità di ottenere informazioni sui movimenti turistici della popolazione (domanda turistica). Le stime prodotte riguardano il numero di turisti, viaggi, pernottamenti in viaggio e escursioni sul territorio nazionale o all’estero.

Il quadro normativo della rilevazione ha come riferimento il Regolamento per le Statistiche del Turismo 692/2011, nell’ambito del framework concettuale e metodologico delle International Recommendations for Tourism Statistics 2008 (IRTS 2008). Il turismo è definito come l’insieme delle attività e dei servizi riguardanti le persone che si spostano al di fuori del loro “ambiente abituale” per vacanza o per motivi di lavoro. Rientrano pertanto nei flussi turistici tutti gli spostamenti non abituali, con pernottamento (viaggi) o senza (escursioni). L’individuazione dell’ambiente abituale di una persona permette di distinguere correttamente il fenomeno turistico dalla mobilità, che non rientra nel campo di osservazione della domanda turistica.

Ad esempio, i viaggi e le escursioni abituali, quelli cioè effettuati settimanalmente nella stessa località, diversa dal luogo in cui si vive, sono comunque assimilabili all’ambiente abituale e non rientrano nei flussi turistici; si presuppone, infatti, che tali spostamenti siano riconducibili alla vita quotidiana e alle abitudini dell’individuo. Sono altresì esclusi dalla definizione di “turista” le persone che si spostano giornalmente o settimanalmente per lavoro, per studio o per motivi personali, quando cioè lo spostamento rientra nell’ambito di attività di routine.

I viaggi turistici (non abituali) sono classificati, secondo gli standard internazionali, distinguendo i viaggi per motivi di lavoro da quelli per motivi di vacanza e le vacanze ‘brevi’ (da 1 a 3 notti) da quelle ‘lunghe’ (più di 3 notti). Tra le vacanze rientrano i viaggi per svago, piacere, relax, per visitare parenti o amici, per trattamenti di salute o per motivi religiosi.