CNA esprime un giudizio molto positivo sul programma Transizione 5.0, inserito nel decreto Pnrr, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, che consentirà una accelerazione degli investimenti da parte delle imprese su innovazione ed efficienza energetica. Il sistema di incentivi attiverà oltre 15 miliardi di euro di investimenti da parte delle imprese di ogni settore e dimensione contribuendo così a ridare slancio alla congiuntura economica e conseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

“Il programma Transizione 5.0 è pienamente coerente con le proposte della CNA, presentate due anni fa – sottolineano il presidente Dario Costantini e il segretario generale Otello Gregorini – di utilizzare le risorse del Pnrr per favorire gli investimenti delle piccole imprese su risparmio energetico, digitalizzazione e soprattutto per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo. Proposte sulle quali si è mobilitata la Confederazione e che hanno ottenuto il riconoscimento con le modifiche al Pnrr e con Transizione 5.0. Un risultato di grande rilevanza che mostra l’attenzione del Presidente del Consiglio nei confronti del tessuto delle piccole imprese”.

Il decreto prevede un credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti nel 2024 e 2025 che consentiranno l’evoluzione tecnologica e soprattutto un taglio consistente ai costi energetici che rappresentano un pesante fardello per piccole e medie imprese. Il decreto si dimostra un efficace strumento di politica industriale prevedendo, tra l’altro, l’immediatezza dell’erogazione del credito d’imposta, non più vincolato al triennio.

Analogamente, è positivo che alle piccole imprese sia riconosciuto un aumento del credito d’imposta fino al massimo di 10mila euro per le spese legate all’obbligo di certificazione degli investimenti realizzati.

A giudizio della CNA l’impostazione del decreto per Transizione 5.0 conferma la validità del confronto e del dialogo continuo tra il Governo, in particolare con i ministri Fitto, Urso e Giorgetti, e le associazioni datoriali per definire misure e interventi efficaci, funzionali alle esigenze del sistema delle imprese, in particolare le piccole, e capaci di dare impulso alla competitività e alla crescita economica.