Le misure previste nella legge di Bilancio nei confronti dei pensionati sono assolutamente insufficienti, lo abbiamo detto e non ci stanchiamo di ripeterlo perché la manovra non ha risposto alle esigenze di equità espresse da una larga maggioranza di cittadini italiani
. Lo sottolineano in una nota la Cisl e la Fnp Cisl.
“Anche questa volta manca la piena rivalutazione delle pensioni, chiesta dai sindacati a questo Governo.
Nel 2020 l’indice di perequazione, che è tarato sull’andamento dei prezzi, sarà dello 0,4% e riconoscere il 100% di questo solo a chi ha un reddito pensionistico entro le 4 volte il trattamento minimo, cioè circa 2.060 euro lordi al mese, come ha stabilito la legge di Bilancio, è del tutto insufficiente perché vuol dire attribuire un aumento di 50 centesimi al mese in termini netti, ed è veramente ridicolo!
Per di più la circolare Inps n. 147 appena pubblicata fa riferimento alla finanziaria precedente e quindi attribuisce questa rivalutazione solo a chi sta entro le 3 volte il trattamento minimo, in attesa di fare il conguaglio che arriverà solo tra qualche mese.
Il sistema previdenziale italiano, però, presenta molti distorsioni e molte ingiustizie che devono essere corrette e che si sommano a quest’ultima della perequazione.
In particolare il fatto che le pensioni di reversibilità e gli assegni di invalidità si riducano in modo importante (dal 25% fino al 50%) quando si superano determinati limiti reddituali è diventato inammissibile.  Questo è un aspetto che deve essere assolutamente rivisto perché non risponde alle esigenze di equità di persone che si trovano già in particolari situazioni di disagio e difficoltà. Tanto più che da una parte non si rivalutano i trattamenti pensionistici in essere, mentre dall’altra si tengono ferme regole estremamente penalizzanti per i pensionati che riteniamo debbano assolutamente essere riviste.
Anche la cosiddetta “quattordicesima” dei pensionati dovrebbe essere rafforzata e con essa anche le diverse maggiorazioni sociali che rispetto al confronto sono rimaste “lettera morta”.
Di tutto questo e su molto altro avremmo voluto ricercare utili soluzioni con il Governo. Purtroppo non più tardi di stamattina registriamo posizioni da parte di autorevoli rappresentanti dell’esecutivo che intenderebbero mettere in discussione delicati istituti di carattere previdenziale senza proporre alternative plausibili e soprattutto senza un relativo confronto con le Organizzazioni sindacali”.