L’Unione europea delle Cooperative chiede procedure più snelle e stop appalti al massimo ribasso

 

Nell’ultimo anno è aumentato del +26,5% il peso della burocrazia sul lavoro delle imprese. E’ quanto emerge da una analisi presentata dall’Unione europea delle cooperative (Uecoop) nel corso della partecipazione agli Stati Generali in corso a Villa Pamphili con il Presidente del consiglio Giuseppe Conte. Per la competitività delle imprese e per una ripartenza dell’economia è necessario – ha evidenziato durante l’incontro il Presidente di Uecoop Gherardo Colombo – alleggerire il carico burocratico che rallenta l’attività e quindi la reattività del sistema produttivo: basti pensare ai ritardi registrati relativamente alle misure che il Governo ha varato in materia di liquidità e cassa integrazione.

 

Una situazione che frena la capacità di imprese e cooperative a crescere e a sviluppare economia e occupazione anche per i giovani e per le donne in un momento in cui il Paese – continua Colombo – ha bisogno di servizi sempre più qualificati che privilegino la dimensione comunitaria e di prossimità: dalla sanità ai trasporti, dall’assistenza agli anziani e alle persone con problemi di inclusione, fino ai i servizi educativi e scolastici. Per queste necessità le cooperative svolgono da sempre un importante ruolo ma c’è bisogno di superare la logica dei grandi appalti al massimo ribasso che – sottolinea Uecoop – oltre a comportare un carico burocratico e di procedure non indifferente tagliano fuori una fetta importante di piccole e medie imprese che da sempre rappresentano l’ossatura economica dell’Italia.

 

Le cooperative potrebbero essere coinvolte nel dare risposta ad ulteriori bisogni sociali di prossimità con particolare attenzione alle situazioni di fragilità, disagio sociale, economico e abitativo che non trovano soddisfazione nella rete dei servizi pubblico-istituzionali già attivi sul territorio. In questi ambiti – ha spiegato Gherardo Colombo – operano già migliaia di cooperative sociali che supportano le necessità di oltre 7milioni di famiglie e che, nonostante la pandemia da coronavirus, hanno continuato a prendersi cura degli anziani e dei soggetti più deboli anche in collaborazione con gli enti locali. Per questo – ha proseguito Colombo – è necessario incrementare i fondi statali per assicurare la liquidità a comuni, province e regioni migliorando ancora di più i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione per non mettere a repentaglio i bilanci delle imprese e i posti di lavoro.

 

Il rilancio dell’Italia non può però prescindere da trasparenza e correttezza che possono essere incentivate attraverso una formazione continua di tutti gli interpreti del sistema, finalizzata – conclude Colombo – alla comprensione e alla condivisione delle regole e delle procedure.